Negli anni del liceo e i primi anni dell’università ho sempre fatto lavori che mi permettessero di studiare, ad esempio il cameriere o il segretario. Poi, a 21 anni, la facoltà universitaria che stavo frequentando mi propone uno stage in un’agenzia di comunicazione, questa grande sconosciuta, e la mia reazione è stata questa:  sono bravo in tutto

Sono bravo in tutto

Non sapevo assolutamente cosa si facesse all’interno di una società di comunicazione né tantomeno che abilità dovessi possedere. Poi mi sono deciso a fare il colloquio e il titolare mi ha dato la possibilità di iniziare a lavorare con loro, imparando un nuovo mestiere. sono bravo in tutto

Dopo due anni di lavoro ho incominciato a scalpitare e a non poterne più di lavorare in quella società. Non tanto per la società o per il capo, ma perché percepivo di aver smesso di imparare e questa cosa mi faceva stare malissimo. sono bravo in tutto
Allora preso dall’ansia me ne vado e cerco lavoro un nuovo settore: le risorse umane. Dopo un master di sei mesi, trovo lavoro in una multinazionale. Qui non solo ricevo i complimenti per il lavoro svolto, ma mi permettono addirittura di andare a fare formazione nelle varie sedi. Tempo un anno e arriva l’insoddisfazione con conseguente scalpitio che dura circa sei mesi e poi dimissioni. sono bravo in tutto
Così mi ritrovo punto e a capo!

Insomma, per farla breve, ogni lavoro nel quale mi cimentassi non solo ero bravo, ma venivo anche molto apprezzato per quello che facevo! Riuscivo sempre a conquistare la fiducia dei miei colleghi e dei superiori a cui dovevo rispondere.

Sono andato avanti per anni prima di capire quale fosse realmente il punto di incastro per cui, ad una certa, provavo sempre insoddisfazione nonostante il lavoro mi piacesse e stessi bene con i miei colleghi.
Parlando e confrontandomi con il mondo esterno arriva l’illuminazione:

Sì, perché essere bravo a fare qualcosa non vuol dire necessariamente che quel qualcosa sia la tua strada. Esistono al mondo tante persone che fin da piccole sanno quello che vogliono e che perseguono la loro strada fino a quando la raggiungono. Poi esistono persone come me che, a causa delle mille passioni e dell’entusiasmo dilagante, lo possono capire solo sperimentando. Fallendo e ricominciando.

Prima ne facevo un difetto e un cruccio, perché gli altri a 25 anni avevano già il lavoro dei loro sogni e io no. Oggi sono fiero di ciò che sono e che faccio! È proprio grazie ai miei mille lavori e studi che conosco molti settori e uso ogni conoscenza per dare valore a quello che faccio in questo momento.
Felice di aver condiviso questo pezzo della mia storia, sono fiducioso che tu ne possa trarre qualcosa di utile!

Questo è tutto 🙂